Gaeta città militare
Mura di cinta, castelli, torri di avvistamento e basi: Gaeta è da sempre una città militare.
Lo era nei secoli passati e lo è ancora oggi con diverse presidi italiani e internazionali.
Dolo la decisione della Francia di chiudere la base navale Nato a Marsiglia, l’organizzazione del Trattato Atlantico del Nord ha infatti trovato a Gaeta un prezioso e strategico snodo logistico.
Oggi, la cosiddetta zona cittadella, è gestita dalla Marina Militare Italiana e ospita le imbarcazioni Nato per soli lavori di manutenzione e rifornimento.
Nel corso dei secoli Gaeta ha dovuto resistere a ben 18 assedi: da qui l’incredibile numero di fortificazioni e strutture di protezione che caratterizzano la città e attraggono turisti e storici da tutta Italia.
Tra i siti più suggestivi da visitare la Polveriera Carolina, risalente alla dominazione borbonica e parzialmente distrutta durante la seconda guerra mondiale.
Le opere di fortificazione del promontorio furono iniziate da Ferdinando il Cattolico e terminate nel 1530 da Carlo V che fece costruire un imponente sistema di mura difensive, visibili ancor oggi, a ridosso delle falesie.
Un’opera senza precedenti che rese il promontorio di Monte Orlando praticamente inespugnabile sia da terra che da mare.
A Ferdinando IV è invece attribuita la costruzione, nella seconda metà del 1700, delle polveriere Torre d’Orlando, Carolina, Ferdinando e Trabacco, con una capienza complessiva di 27 mila quintali di polvere.
Anche in questo caso di tratta di un unicum storico.
La polveriera Carolina, come noto, saltò in aria il 2 settembre del 1939 cospargendo la città di polveri e detriti.
Lo stesso castello angioino, risalente al IV secolo e fatto successivamente fortificare da Federico di Svevia tra il 1222 e il 1234, fu sede del carcere militare tra gli anni 1862 e 1880.